in cerca della tua eco
ed è tortuoso il percorso
un viaggio privo di stelle
non voglio altre immagini
soltanto il tuo ologramma.
La luna
sospira qualcosa
dice che presto si spengerà
allora io la tengo inchiodata
alla mia parete di inchiostro
ho molta strada a me innanzi
e lei è la mia unica guida.
Mi avvolgono
simili a spilli
ricordi di amori trascorsi
li scosto via con le mani
mi pungo e prendo a sanguinare
il sangue sgorga e zampilla
da ogni fontana del parco.
Ed evoco
streghe e banshees
qualcuna avrà tue notizie
non trovo alcuna indicazione
sul sentiero che sto percorrendo
mi domando qual è il sortilegio
che ti ha portata talmente distante.
Le macerie delle
tue terre
sono simili a quelle nel cuore
forse ho ancora l’anima a pezzi
con i frammenti persi nel buio
dunque la regina degli elfi
mi ha amato con poca passione.
Annuso l’odore
dei grilli
o forse sono soltanto le viole
le stesse che tu raccogliesti
ferme tra il viale ed il canale
io le chiusi nella mia mano
tramutandole in cicatrici.
Bisbiglio la
mia implorazione
al pipistrello sul mio braccio destro
ed ecco che comincia a volare
per cercarti in mezzo alla notte
si dice che egli legga i pensieri
chissà se saprà leggere i tuoi?
Io rammento
che era d’aprile
e la tua pelle pareva cotone
le mie dita vi si impigliavano
a tal punto che ancora oggi
profumano di rosa e vaniglia
e della tua struggente tristezza.
Hai il nome di
una tragedia
generata dal fanatismo di Dio
ma i sospiri sulle tue labbra
erano schegge di buone parole
le stesse che mi mormoravi
prima che l’amore implodesse.
Adesso
proseguo il mio cammino
attraverso questo immenso crepuscolo
non ho nessun altro mandato
che non sia quello di averti
e se non ti dovessi raggiungere
mi volterei per tornare a bramarti.
N° 2454 - 26 marzo 2013
Il Custode
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