Mi addentro
con garbo
nel tuo mondo di pece
sul tuo letto, in silenzio
io ti osservo dormire
e ti lascio ai tuoi incubi
talmente docili e sinceri.
Io ti ho
attesa a lungo
e mi hai voltato le spalle
però dentro la tua stanza
respiro ricordi dolcissimi
allora chiudo le tende
per respirarli più forte.
Frattanto e
mentre riposi
io mi abituo alle tenebre
ritrovare adesso la luce
parrebbe un gesto malsano
io scorgo chiara e palese
la tua bellezza incredibile.
Io ho pensieri
promiscui
tu sembri quasi sentirli
ed il lamento che dici
è simile al grido dell’onda
mentre impatta gli scogli
e muore sotto la luna.
Eppure mi
sento bene
nel tuo mondo di pace
fatto di amore promesso
dopo riposto in un canto
io ogni tanto lo guardo
e sembra mutare ogni istante.
Intanto il
cuore fa male
lo stesso è per la mia vista
restano chiusi i tuoi occhi
al pari delle tue labbra
non sembri volerti destare
sicché mi addormento anch’io.
N° 2451 - 23 marzo 2013
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento