e le ha sfiorato la pelle
lei ha indossato il suo profumo
e poche gocce di stelle
ha attraversato l’orizzonte
lo ha fatto senza bussare
per inseguire il suo sospiro
che si tuffava nel mare.
Poi è salita
sulla schiena
di una notte ovattata
dove volavano falene
lucciole di carta vetrata
tiepida brezza sul suo viso
erano le labbra del vento
baci di pace e di dolcezza
buoni per ogni momento.
Quando
l’aurora ha sbadigliato
e si è ripresa il suo trono
lei ha raccolto il suo sogno
lo ha stretto nella sua mano
per ricordarlo in ogni istante
con la tristezza nel cuore
e ripercorrerlo a ritroso
quando ha bisogno d’amore.
N° 1712 - 26 marzo 2010
Il Custode
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