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domenica 16 febbraio 2014

UN ULULATO

Squarcio dentro le tenebre
quasi che fosse un artiglio
sulla tela della notte profonda
stride e sogghigna feroce
mentre attraversa l’emisfero
tagliando le stelle a metà
e quelle che sopravvivono
crollano ed esplodono al suolo
come polvere di mille scintille
come gocce di miriadi di lacrime.

Giunge da dietro la luna
che gira quasi fosse impazzita
oppure una ballerina di tango
che intende sedurre le nuvole
dopo sale dai monti distanti
nel punto in cui si quieta la neve
e si aggrappa alle cime più alte
per non scivolare giù a valle
dove le marmotte si specchiano
nelle acque ghiacciate del lago.

Adesso sibila verso il villaggio
simile al vento adirato
che sbuffa di tormenta gelida
uno spazzino sulle strade deserte
dopo corre ansimando di follia
e si insinua dentro ogni finestra
sulle pareti di legno e di iuta
è un grido che insegue la eco
un ululato di estremo dolore
che infine si placa, poi muore.

  N° 2537 - 11 giugno 2013

                                                  Il Custode

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