il pianto del vulcano?
Le lacrime di lava
scendono come pioggia
che ci tramuta in cenere
ostili a noi gli dei
ci hanno abbandonati
sicché le nostre preghiere
sono singhiozzi vani
sovrastati dal lamento
che si ode oltre i monti
e fa tremar la terra.
Ti ho
generato, figlio
d’amore per la vita
e adesso mi dispero
che non c’è via di scampo
e ti vedrò perire
consumato dalle fiamme
o pasto del Mediterraneo
tra il ribollire delle onde
intanto che l’inferno avanza
muro di fuoco che sale
abbatte le aquile in volo
divora animali e creature.
Perdonami,
figlio
se ti stringo sul cuore
per l’ultimo abbraccio
l’ultimo bacio al tuo capo
che poi diverremo tragedia
disastro da tramandare
ostili a noi gli dei
o forse i nostri peccati
erano oramai imperdonabili
se il fato non ha riservato
null’altro alla gente di Pompei
se non questa ignobile fine.
N° 1808 - 1 aprile 2011
Il Custode
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