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venerdì 28 febbraio 2014

DENTRO LA SFERA

Dalla mia sfera
di cristallo ed acciaio
io ti osservo ed imploro
dopo batto i miei pugni
sopra ogni parete
ma tu non vuoi ascoltare.

Cosa mai è diventato
il tuo amore imponente?
Supino sopra i cuscini
fatti di raso e di spine
io cerco di decifrarlo
nei segni dei miei tarocchi.

Ho cicatrici e tatuaggi
solchi di profondi ricordi
la tua stanza è immensa
vista da dentro la sfera
e tu mi appari un’ombra
veloce quanto una mosca.

Seppure mi manchi l’aria
non si cheta il respiro
forse non è che incoscienza
mentre cammino in bilico
sopra quel filo sottile
di cotone e speranza sopita.

E d’improvviso mi adiro
come se le schegge di ira
potessero venare il cristallo
di questa mia sfera prigione
dentro la quale mi annoio
da quando non fumo più.

Ho uno spicchio di terra
in cui coltivare il rimpianto
in cui crescere la marijuana
per stordirmi e sognare
perché…quando si dorme
ci si dimentica di essere soli…

Però, dentro la sfera
non è estate né inverno
io posso gridare o piangere
che non importa a nessuno
tranne al mio riflesso
riflesso nelle mie lacrime.

  N° 2229 - 10 settembre 2012

                                                           Il Custode

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