e le elleniche coste
e c’era tutto quel sangue
ad imbrattare i muretti.
Da Corfù a
Cefalonia
la nostra resistenza vana
sicché morire fu ovvio
durante i combattimenti
di certo furono ingiuste
le fucilazioni alla resa.
Ed i soldati
tedeschi
un tempo nostri alleati
alcuni dal ghigno malvagio
mentre ci mitragliavano.
Noi fummo,
nostro malgrado
parte di un pezzo di storia
giustiziati come banditi
fummo eroi valorosi e stoici
che non deponemmo le armi
a causa di un armistizio.
Rocce bianche
baciate da uno splendido mare
che videro le gesta eroiche
degli spartani e dopo dei fanti.
E c’era tutto
quel sangue
ad annegare il glicine
schizzava dai nostri petti
dalle rabberciate divise
colava dalle nostre bocche
al grido di: “Viva l’Italia!”
N° 2567 - 8 luglio 2013
Il Custode
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