che mi volle tentare
con la mela e il serpente
per indurmi a peccare
e vantarsi con gli angeli
d’essere un buon genitore
per poi punire in eterno
un mio stupido errore.
Condannata
alla gogna
progenitrice del male
la cacciata dall’eden
non mi si vuol perdonare
e sono destinata a vagare
per questa terra a me ostile
per via di quel Padre fasullo
quel Dio arrogante e vile.
Come fu per
Lucifero
di cui condivido il fato
chi si oppone al Sovrano
da Egli viene abiurato
viene condotto all’oblio
al limbo di paura e dolore
nessun perdono è concesso
da quel Dio senza cuore.
Per le
lusinghe d’un rettile
a causa di un solo frutto
che mi era stato proibito
io ho sacrificato tutto
adesso mi appello all’amore
per generare l’umanità
sarò destinata a morire
ma ora ho la mia libertà.
N° 1947 - 30 gennaio 2012
Il Custode
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