Tra le tue
cosce
la mia lingua si insinua
sulle morbide labbra
adesso io perdo il senno
e mi disseto alla fonte
da dove tutto ha origine.
Come ragni o
farfalle
scivolano via le mie dita
percorrono ogni centimetro
delle tue gambe di seta
sentiero di carne e di pelle
che mi conduce all’estasi.
Frattanto io
sento esplodere
il mio desiderio di te
e nella tua umida tana
il sapore è afrodisiaco
nettare che induce al piacere
alla passione più sconcia.
Prigioniero
della libido
della tua bellezza indecente
mi agito nella tua foresta
come fossi una bestia selvatica
ti guardo e il respiro divampa
sicché ti bacio all’infinito…
N° 2416 - 25 febbraio 2013
Il Custode
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