che il tuo profumo dolce
emanava
come un demone perverso e
malvagio
che ti scrutava ed intanto
sbavava.
E ti ho attesa nel buio della sera
nel punto in cui finiva il
tuo destino
per fare scempio del tuo
splendido corpo
per diventare il tuo
bastardo assassino.
Ma nel momento esatto in cui mi hai visto
le tue pupille impaurite
hanno capito
che ti avrei dato una morte
atroce
solo dopo aver strappato il
tuo vestito.
Ed io non sentivo le tue suppliche
le tue lacrime non mi
bagnavano
mentre stringevo con rabbia
i tuoi seni
e tra le tue gambe io mi
insinuavo.
Così ti tenevo inchiodata all’asfalto
mentre il mio pene abusava
del tuo fiore
e nella tua mente montava la
vergogna
per esserti concessa senza
il fine dell’amore.
Ma raggiunto il piacere tu non mi servivi più
allora il mio pugnale ha
posto fine alla tua vita
e sono fuggito alla ricerca
di un’altra vittima
da sacrificare alla mia
bestialità infinita.
Sono rimasti i tuoi occhi ad osservare il cielo
per capire dove il tuo
respiro si è perduto
io ti ho lasciata rantolare
nel tuo sangue
con il mio sguardo
impassibile di maniaco fottuto.
N° 1197 - 12 agosto 2008
Il Custode
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