l’ho sognato una notte
che la luna era grande
e nel silenzio dei monti
il mio cuore gridava
e batteva contro lo sterno
io sorridevo e piangevo
e non riuscivo a chetarmi.
Sicché scese
la polvere
dalle ali di fate e farfalle
io, con i miei pensieri felici
ho cominciato a volare
fra il crepuscolo e il cielo
che parevano immensi
un viaggio senza ritorno
oltre Venere e Marte.
E le stelle,
oh le stelle
in bilico sopra il sentiero
ed ognuna mi salutava
con una rosa ed un bacio
sopra la mia fronte tiepida
labbra a forma di fragola
infine sulle mie gote
senza alcuna parola.
Poi una luce
violenta
proprio dentro il mio sguardo
sono svaniti i ricordi
sebbene non ci fosse vento
neppure alta marea
io sono ancora confusa
e se mi guardo alle spalle
non vedo e non sento nulla.
…Io ho l’amore
l’ho sognato una notte
che la luna era triste
sangue sulle lenzuola
scendeva giù dai miei polsi
poiché l’amore sognato
non fu che la ragione
per la quale io mi uccisi.
N° 2509 - 14 maggio 2013
Il Custode
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