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martedì 25 febbraio 2014

DENTRO AD UN VIAGGIO

Riflessi dai colori effimeri
all’interno del caleidoscopio
di una lacrima indisponente
così la mia mente nomade
travolge i deboli frangiflutti
che recano alla pazzia
poi si disegnano cerchi
a cui mi appresto a dar fuoco
per saltarci all’interno
come fossi un leone umiliato
da un bastardo in livrea
che recita la sua eucarestia.

Ho fragili sogni di stoffa
che oggi non so rammendare
il gusto dell’acido è intenso
però mi ricorda il tuo nome
lo sporco che ho sulle dita
sapore di erba e tabacco
ma il mio risveglio fu folle
che dissi allo specchio, mentendo
consentimi un ultimo sorso
prima di tornare a volare
ma divenne il bicchiere della staffa
il mio destino fu di precipitare.

Salvato da una pozzanghera
dalla fragranza familiare
la stessa che aveva il mio sangue
quando scordai di sanguinare
e bolle di sapone nel cielo
in balìa di quel vento pigro
vento che soffiava per inerzia
come chi fuma per abitudine
io le guardavo e piangevo
tentando inutilmente di saltare
e quando pensai d’essere tornato
ecco riprendere il mio viaggio.

  N° 1915 - 10 gennaio 2012

                                                     Il Custode

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