tra cespugli di bacche
che si fermano stanchi
ed osservano attenti
acque placide e fredde
sopra un lago d’argento.
Trasparenze e
malizia
ed intanto si specchiano
e si riflettono i monti
dalle cime innevate
e sorprendono salmoni
che nuotano controcorrente.
Dove sbuffano
i fiordi
tra le foreste di acero
c’è una baita di legno
dove attende la strega
che ritorni la notte
con la sua corte di stelle.
Gelo di lieve
mantello
che le sfiora la pelle
ma lei si scalda d’amore
ai baci del suo demonio
e lucciole come candele
per una cena romantica.
Poi la luna si
esalta
allo scintillio delle spade
per danzare un duello
di passione e follia
e brindare col sangue
la fusione delle loro anime.
E si posa come
carezza
il sospiro del vento del Nord
a pettinare l’arena
adesso talamo immenso
per l’unione dei loro corpi
sotto lo sguardo dei gufi.
Estasi e
quindi ristoro
sopra l’umida erba
dove gocce di brina
giocano e si rincorrono
dopo un tuffo mortale
dagli aghi dei pini.
Ed infine il
letargo
vola via quel demonio
mentre un sole insolente
oscura il sogno sognato
ma non potrebbe fermare
il rintocco dei loro cuori.
Romanza e
speranza
tra le foreste di acero
si alzano nebbie e vapori
il profumo del desiderio
dove attende la strega
che ritorni la notte.
N° 2050 - 12 aprile 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento