strega pallida e maestosa
nel profondo della notte
tu, carnefice di stelle
assassina dei miei occhi
dove s’alzano le lacrime
come fossero marea.
E vedo la tua
ira
che tramuta in armageddon
scintille d’odio e dolore
che si abbatte sulle valli
fuoco che divora i boschi
si nutre di animali in fuga
alla ricerca del mio cuore.
Il grido che
racconti
adesso spazza via le lucciole
si infrange sul mio volto
che è sentiero di cicatrici
io ti vedo oltre i monti
che svanisci e mi deridi
mentre abusi della mia anima.
Ti voglio
soddisfatta
mentre indico alla mia vita
la direzione dell’addio
in fondo al calice di veleno
che ho bevuto per averti
l’inferno in cui mi perdo
che ho affrontato per seguirti.
N° 1973 - 17 febbraio 2012
Il Custode
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