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venerdì 28 febbraio 2014

ETEREO

Notte di gelo pungente
alla fine di novembre
mentre io volo nel cielo
nella ricerca
di ciò che rammento
del tuo profumo.

E la mia ombra, adesso
va ad infrangersi
contro il vetro oscurato
della tua finestra
e si ferma ad osservare
il tuo sonno agitato
il tuo dolore possente.

Io riesco a scorrere
attraverso i tuoi incubi
tutte le immagini
che tu disegni nella mente
così io lo so
quanto ti manco
ed il mio sorriso si spegne
e svanisce nel vento
talmente violento
che io sono costretto
ad aggrapparmi agli alberi
per non essere trascinato
lontano da te
ancora una volta.

Io sono qui, amore
ma tu non puoi vedermi
e sono consapevole
che seppure io tentassi
di carezzare la tua pelle
di calda e candida seta
le mie mani
passerebbero oltre
il tuo corpo stupendo
lasciandomi soltanto
il brivido persistente
del ricordo e del rimpianto.

Allora io mi rassegno
e non posso fare altro
che sedermi sul tuo letto
e trattenere con fatica
le mie lacrime luminescenti
che crollano al suolo
per formare pozzanghere
di luce e desolazione
sopra il tuo pavimento.

Io ti posso solo offrire
la mia anima spettrale
oramai migrata
ed il soffio disperato
della mia presenza
perché tu riesca a sentire
che io non ho inteso
di abbandonarti
né smetterò mai
di amarti profondamente.

  N° 1360 - 25 novembre 2008

                                                          Il Custode

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