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martedì 11 febbraio 2014

IL GIOCOLIERE

Volteggiano le tue pupille
dopo si fermano nell’aria
schegge di cielo ed oceano
che ruotano fra le mie dita.

Adesso frammenti di ossa
il tuo cuore è senza dimora
poiché frantumato lo sterno
si infrange su zanzare in volo.

Io ho perso la mia ragione
da quando tu sei svanita
perduta nell’oltretomba
per mano della mia mano.

Osserva ignaro il pubblico
ogni evoluzione che compio
la tragedia s’è già consumata
sotto le luci, oltre la pista.

Adesso e dietro le quinte
il tuo corpo inizia a puzzare
scivola il tuo sangue scarlatto
dalla cassa nella quale riposi.

Non c’era più alcuna passione
dentro il tuo sguardo distratto
un tempo sguardo d’amore
ed ora soltanto noia e fastidio.

Credevo di sentirmi appagato
mentre tu morivi per sempre
e nel frattempo che sono pentito
tu non mi vuoi più perdonare.

Osserva stupito il pubblico
il tonfo delle mie lacrime
la tragedia s’è già consumata
tra i muri del mio camerino.

Io ho perso il mio sorriso
da quando ti ho ammazzata
mi restano soltanto i tuoi occhi
che ruotano fra le mie dita.

Schegge di cielo ed oceano
strappate via dal tuo viso
mentre la tua immensa bellezza
marcisce al di là del sipario.

  N° 2143 - 29 giugno 2012

                                                   Il Custode

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