dopo si fermano nell’aria
schegge di cielo ed oceano
che ruotano fra le mie dita.
Adesso
frammenti di ossa
il tuo cuore è senza dimora
poiché frantumato lo sterno
si infrange su zanzare in volo.
Io ho perso la
mia ragione
da quando tu sei svanita
perduta nell’oltretomba
per mano della mia mano.
Osserva ignaro
il pubblico
ogni evoluzione che compio
la tragedia s’è già consumata
sotto le luci, oltre la pista.
Adesso e
dietro le quinte
il tuo corpo inizia a puzzare
scivola il tuo sangue scarlatto
dalla cassa nella quale riposi.
Non c’era più
alcuna passione
dentro il tuo sguardo distratto
un tempo sguardo d’amore
ed ora soltanto noia e fastidio.
Credevo di
sentirmi appagato
mentre tu morivi per sempre
e nel frattempo che sono pentito
tu non mi vuoi più perdonare.
Osserva
stupito il pubblico
il tonfo delle mie lacrime
la tragedia s’è già consumata
tra i muri del mio camerino.
Io ho perso il
mio sorriso
da quando ti ho ammazzata
mi restano soltanto i tuoi occhi
che ruotano fra le mie dita.
Schegge di
cielo ed oceano
strappate via dal tuo viso
mentre la tua immensa bellezza
marcisce al di là del sipario.
N° 2143 - 29 giugno 2012
Il Custode
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