delle farfalle imploranti
che io ho imprigionato
per imparare a volare
dove ho scorto il tuo viso
da carezzare con cura.
Eppure mi
sento sereno
mentre io muoio di te
con il tuo bacio tatuato
giusto sulle mie labbra
un sapore talmente intenso
che adesso non va più via.
I tempi sono
cambiati
da quel medioevo distante
il sangue che ho versato
s’è fatto ruggine e pietra
sotto quel chiaro riflesso
del tuo sguardo d’amore.
Un alter ego
che sorge
come non sembrò in passato
sicché il mio cinismo acido
non ha ragione d’esistere
la strega e perfino la notte
sono oramai tramontati.
La nostra
pozione di mare
attende dentro il bicchiere
io, seduto ad un tavolino
ascolto ogni passo che scorre
il prossimo potrà essere il tuo
e vorrei restasse per sempre.
E dentro la
mia clessidra
ho il tuo ritratto più bello
così, mentre scende la polvere
io so chi sto aspettando
aspetto quel chiaro riflesso
del tuo sguardo d’amore.
N° 2380 - 19 gennaio 2013
Il Custode
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