come una falena impazzita
si infrange l’anima
alle pareti del nulla
ed emette un rantolio
che graffia le mie gote
simile al vento che sibila
nella gola della notte.
Laggiù, oltre
il silenzio
sono nascoste le stelle
e sembrano gocce di cuore
ridotto a pozione d’addio
nella totalità delle tenebre
solo un gatto ritrova la via
e miagola e cerca la luna
impegnata a modellare maree.
Nera come
adolescente pantera
la lacrima sui fiori di Bach
pare sia nata al crepuscolo
sui viali di un villaggio perduto
e però questo buio ha profumo
che si sparge fra le mie dita
cosicché io mi fermo in un canto
e riposo il mio esausto sorriso.
Lontano, fra
le costellazioni
lo strazio dei pianeti morenti
mi rammenta l’ultimo suono
che ho carpito alla tua voce
passa tutto, come acqua che scorre
che sia amore o forse sola illusione
ho uno scrigno con i tuoi ricordi
tutto il resto non ha importanza.
N° 2530 - 4 giugno 2013
Il Custode
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