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venerdì 21 febbraio 2014

SGUARDO PERSO

Bruciato dalle onde
bagnato dal sole
ali fittizie alle pareti
per imparare a volare.

La camicia lo stringe
annodata alla schiena
mentre lui, per abitudine
prosegue la sua cantilena.

Sguardo perso nel nulla
ad osservare l’immenso
o la vita che scorre
che per lui non ha senso.

Ed il sorriso saetta
rimbombando nel cielo
a svegliare le nuvole
e frantumare l’arcobaleno.

Chiuso dentro una stanza
chiuso fuori in un cortile
abbandonato ai suoi passi
come bestia in un canile.

E magari non sente
i propri versi inumani
i propri giorni che fuggono
verso giorni lontani.

Ma coltiva il futuro
tra i petali della sua malattia
come un giglio annegato
in una pozza di pazzia.

  N° 1247 - 23 settembre 2008

                                                          Il Custode

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