in un tramonto di nostalgia
foglie su sentieri ingialliti
ballerine che non danzano più…
Ti rammento,
destino perduto
una musa che non ho mai guardato
melodia di una notte d’estate
sul palato le tue labbra salate
mistero gotico, sfuggevole
padrona di sogni sognati.
Amore mio
sospiro nella notte
una lacrima di luna
il cuore grida
nell’eco di un tormento
penombra dell’autunno.
Ti rimpiango,
onda smarrita
acqua pura tra le mani e le dita
dolce suono di un arcobaleno
sul palato il tuo appagante veleno
occhi limpidi, magnetici
creatura di sogni svaniti.
Amore mio
randagia distrazione
di un’anima migrante
il cuore tace
tormento che si placa
poi come fiamma implode
amore mio…
N° 1641 - 13 ottobre 2009
Il Custode
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