Nessun’altra domanda
né supplica alcuna
noi che abbiamo condiviso
un amore esaltante
siamo aridi di sentimenti
silenti nei nostri dolori.
Adesso
affiliamo le armi
e siamo pronti a colpirci
prossimi ad annientarci
fragili schegge le parole
cristallizzate nei cuori
travisate nelle nostre anime
ed oramai macigni pesanti.
E diventiamo
nemici
oppressi da un vicino passato
che fingiamo mai avuto
erano sogni i nostri sorrisi
perle in balìa della notte
ma al tramonto della luna
l’amore pare evaporato.
Eppure io ti
perdono
in nome di giorni trascorsi
come perdono me stesso
per l’odio che prevale
nella mia mente sconvolta
nel mio sguardo ferito
che vuole solo dimenticare.
N° 1799 - 22 marzo 2011
Il Custode
bellissime parole
RispondiEliminaMa che a pensarle fanno male...
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