Quel sapore di
tenebra
di solstizio invernale
voluttà del tuo sguardo
che scivola sulla mia pelle
dopo trova un incastro
tra le spine del cuore
dentro il solco dell’anima
trincea per il mio dolore.
Il tuo viso è
perfetto
pallido che potrei morirne
e se un bacio mi sfugge
non lo so più afferrare
e lascio che si infranga
a due passi dalle tue labbra
che hanno un tale profumo
da farmi uscire di senno.
Eutanasia di
una notte
dove la tua bellezza scintilla
luce che divora ogni stella
ed alimenta i miei sogni
e la polvere dentro i miei occhi
svanisce con il tuo respiro
dentro quella parola che temi
che ha la fragranza d’amore.
N° 1975 - 19 febbraio 2012
Il Custode
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