di essere prigioniero
in questa gabbia enorme
ad osservare quelle stupide
creature
che ridono di me
ed applaudono divertite
nel vedermi trasformato
da fiero Re della savana
ad una impotente marionetta
oramai gonfia di
tranquillanti
e senza più alcuna dignità.
Ma prima o dopo mi ribellerò
e la mia vendetta sarà
atroce
sfogherò il mio istinto
selvaggio
contro quell’ignobile uomo
in livrea
che si ritiene onnipotente
agitando un inutile frustino
con il quale crede di avermi
in pugno
e mi deride compiaciuto
obbligandomi a stare seduto
sopra uno sterile sgabello
o saltare dentro un cerchio
infuocato.
Allora il suo ghigno svanirà
quando i suoi occhi
terrorizzati
si specchieranno nel mio
sguardo feroce
leggendovi l’avvicinarsi
della sua morte
e gli consentirò l’ultimo
applauso
dopodiché affonderò le mie
unghie affilate
all’interno del suo fragile
sterno
per strappargli il suo cuore
insensibile
e banchetterò con le sue
carni
godendo della sua
espressione stupita
mentre sta abbandonando la
vita.
E chiunque oltre la mia gabbia
griderà tutto il proprio
orrore
ma le loro urla saranno
melodia
e mi faranno sentire ancora
fiero
e poi, seduto a bere il
sangue
di colui che si sentiva il
mio padrone
lascerò che si compia il mio
destino
forse sarà un colpo alla
testa
a porre fine alla mia
esistenza
ma me ne andrò con un
sorriso
poiché sarebbe finalmente la
libertà.
N° 997 - 6 marzo 2008
Il Custode
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