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venerdì 28 febbraio 2014

IL LEONE ED IL DOMATORE

Io non ne posso più
di essere prigioniero
in questa gabbia enorme
ad osservare quelle stupide creature
che ridono di me
ed applaudono divertite
nel vedermi trasformato
da fiero Re della savana
ad una impotente marionetta
oramai gonfia di tranquillanti
e senza più alcuna dignità.

Ma prima o dopo mi ribellerò
e la mia vendetta sarà atroce
sfogherò il mio istinto selvaggio
contro quell’ignobile uomo in livrea
che si ritiene onnipotente
agitando un inutile frustino
con il quale crede di avermi in pugno
e mi deride compiaciuto
obbligandomi a stare seduto
sopra uno sterile sgabello
o saltare dentro un cerchio infuocato.

Allora il suo ghigno svanirà
quando i suoi occhi terrorizzati
si specchieranno nel mio sguardo feroce
leggendovi l’avvicinarsi della sua morte
e gli consentirò l’ultimo applauso
dopodiché affonderò le mie unghie affilate
all’interno del suo fragile sterno
per strappargli il suo cuore insensibile
e banchetterò con le sue carni
godendo della sua espressione stupita
mentre sta abbandonando la vita.

E chiunque oltre la mia gabbia
griderà tutto il proprio orrore
ma le loro urla saranno melodia
e mi faranno sentire ancora fiero
e poi, seduto a bere il sangue
di colui che si sentiva il mio padrone
lascerò che si compia il mio destino
forse sarà un colpo alla testa
a porre fine alla mia esistenza
ma me ne andrò con un sorriso
poiché sarebbe finalmente la libertà.

  N° 997 - 6 marzo 2008

                                              Il Custode

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