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mercoledì 26 febbraio 2014

PORTAMI CON TE

Portami ancora con te
ad un tramonto di luce intensa
fatto di cenere e fatto di fiamma
là io vedo bruciare gli aironi
dentro un deserto di lava che sale
la stessa che dai tuoi occhi
scende sotto forma di lacrima
in balìa del tuo pianto a dirotto.

Là io vedo e divento cieco
da sempre impreparato ai colori
dopo cado con un tonfo dolcissimo
sopra i tuoi seni di rosmarino
e ti stringo la mano più forte
come bimbo al primo giorno di scuola
indisponente verso la vita
ogni volta che tu ti allontani.

Portami dove intendo seguirti
ho le briciole, persino i sassi
devo scegliere se nutrire i corvi
od increspare le acque del lago
la tua voce è in un’arbanella
la ascolto come fosse conchiglia
però il frastuono di ogni onda
copre il suono della tua eco.

Devo scegliere come chiamarti
poiché amore mi pare avventato
domanderò ad un gabbiano di scoglio
ad un pigro granchio sul bagnasciuga
eppure la notte è talmente bella
che d’improvviso scordo il tuo viso
sicché lo disegno sopra la luna
col sangue rubato all’Orsa Minore.

Portami sempre con te
dove il crepuscolo è ancora giovane
ed i pipistrelli dentro le grotte
bevono l’ultimo sorso di vino
io ti rammento, e sei meravigliosa
che lego il ricordo alla caviglia
adesso tintinna ad ogni mio passo
come se tu stessi per ritornare.

  N° 2613 - 20 agosto 2013

                                                   Il Custode

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