sopra il tuo letto di prato
tu sei bella davvero
viso di perfetta meraviglia
che ingentilisce la primavera
ed io provo ad evitarti
ma mi risulta impossibile
non doverti guardare.
Il tuo sguardo
risplende
nelle gocce di rugiada
i tuoi occhi stupendi
sono stelle perse nel nulla
ed in punto di morte
che si accinge a carpirti
il tuo fascino implode
tu diventi irresistibile
allora combatto me stesso
ma ben presto mi arrendo
e comincio a baciarti
seppure tu non mi senti.
Adesso io so
di amarti
ed adoro senza alcun ritegno
la tua pallida pelle
modellata di cera
il tuo sospiro flebile
che mi sfiora le labbra
gelido come la galaverna
come la ferita nel tuo cuore.
E cedo al
desiderio
di riportarti alla vita
mille volte ed anche oltre
per poter mille e più volte
tornare ad ucciderti ancora
e conservare in eterno
la visione estasiante
del tuo corpo che giace
tra fiori che rinascono
germogliati dal tuo sangue.
N° 1689 - 8 gennaio 2010
Il Custode
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