Scaccio via la
tua mano
che si tende al mio viso
sopraffatto e circuito
dalla sensazione di oblio
generata dalle tue parole.
Giungerà
presto la fine
pare sia oramai inevitabile
per l’egoismo che sale
ed avvolge poi soffoca
la tua anima capricciosa.
Questo cuore
mio esausto
di venirti a cercare
smarrisce battiti e sospiri
nell’incertezza di un viaggio
che sembra sia inconcludente.
Eppure occorre
molto poco
solo uno sguardo sincero
e quell’amore al tramonto
che adesso tu dici ad un altro
nella profondità della notte.
Adesso attendo
in silenzio
che tu riprenda ad irretirmi
a stuzzicare i miei sensi
come facevi una volta
come non vuoi più fare.
La verità che
nascondi
mi porterà alla pazzia
che dista oramai pochi passi
mentre io ammetto di essere
troppo deluso per crederti.
N° 1963 - 10 febbraio 2012
Il Custode
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