che ti tende la mano
che raccoglie il dolore
e lo soffia lontano.
Lo trascina
nel mare
dentro una conchiglia
dentro un incantesimo
che ti chiude le ciglia.
Ma tu sporgi
lo sguardo
come un bambino curioso
e il tuo dolore è mutato
in un riflesso luminoso.
E ne segui il
cammino
oltre i monti ed il cielo
dove le fate dei boschi
lo avvolgono di mistero.
Lo cospargono
di profumo
che ti confonde l’anima
e tu ne cerchi la fonte
fino all’ultima lacrima.
Ed è così che
vedi lei
sulla riva del lago
ed il suo viso è bellissimo
il capolavoro di un mago.
Ed il bacio
della donna
ti fa implodere il cuore
tu non credevi al futuro
ma adesso impari l’amore.
Allora il
vento sorride
al nuovo miracolo compiuto
e si allontana carezzandoti
brezza leggera il suo saluto.
N° 1503 - 2 maggio 2009
Il Custode
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