principio di poesia
tenebrosa
e mi ha insegnato la notte
la tua bellezza scandalosa.
Ma la tua pelle di pipistrello
era morbida come il dolore
era pungente come il ricordo
evaporato ai raggi del sole.
Lacrima d’oceano e d’uragano
di onde di immensa delusione
nel buio che nasconde
l’amore
imploso tra i dubbi della
ragione.
Ma tu rimani sempre in bilico
nei sogni cullati dal
crepuscolo
nell’inutile attesa di una
parola
dal mio cuore troppo
minuscolo.
Sguardo di pietra scavata
rifugio di ragni e
fattucchiere
luce di stella insoddisfatta
pianto che avresti dovuto
tacere.
Rimpianto profondo e mai estinto
epilogo di poesia tenebrosa
adesso che hai affidato alla
notte
la tua bellezza
meravigliosa.
N° 1362 - 27 novembre 2008
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento