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martedì 4 febbraio 2014

IL FANTASMA

Simile ad una serpe
ad un aspide velenoso
sibilando si insinua
come ombra che si frappone
in mezzo ai nostri respiri.

La tua anima è infetta
da quel bacio ovattato
che il fantasma ti offre
tu smarrisci il tuo sonno
perdi la tua ragione
ed io divento distante
come un sogno all’aurora.

Sull’orlo del precipizio
sotto soltanto il tuo inferno
ma è potente il richiamo
di quel tuo ectoplasma
e sono trascorsi secoli
da quando ero il tuo Daemon
quando sembrava pensassi
ciò che tu mi dicevi
quello che mi scrivevi.

Capelli lunghi, dorati
occhi di cielo terso
quel fantasma vichingo
è signore dei tuoi sospiri
il tuo cuore è bruciato
la torcia è fra le sue mani
non basteranno le lacrime
a spengere quelle fiamme
né quell’amore sincero
chiuso dentro i miei occhi
che sto morendo da solo.

  N° 1958 - 6 febbraio 2012

                                                    Il Custode

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