le parole che bruciano
con altissime fiamme
e che dopo si scontrano
contro il mio fuoco
e non è che passione
di amanti e psicopatici
ma ci rende più vivi
ci rende immortali.
Divinità senza
adepti
noi ci ergiamo sul mondo
nella brezza rovente
che travolge ogni cosa
dalla confusione del cuore
al tormento dell’anima
che se tu non ci fossi
ad alimentare i miei sogni
io sarei solo ghiaccio.
Veleno e amara
pozione
il mio palato ti accoglie
le tue fusa al mio viso
sono carezze di artigli
ma come un incendio improvviso
la rabbia adesso si cheta
resta un barlume di cenere
che cova per rammentarci
che in fondo è soltanto amore.
N° 1934 - 23 gennaio 2012
Il Custode
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