ma un mondo perduto
di anime alla deriva
di sentimenti allo sbando.
Sotto un sole
accecante
percorro strade e sentieri
che non mi appartengono
lastricati di rovi e cadaveri
e di lacrime e di sangue
come un fiume che esonda.
Io mi sento
smarrito
l’inferno è molto più mite
ed è soltanto leggenda
la crudeltà che vi alberga
quella che leggo nei cuori
di uomini in toga ed in tonaca
che accrescono il loro potere
generando morte e terrore.
Ma da dove io
provengo
bimbi e animali sono sacri
e non prede di orchi
camuffati da angeli e santi
nella profondità del mio regno
non esiste prevaricazione
verso i deboli e i fragili
poiché ogni demone è giusto
non è un seguace del Cristo
permeato di fasulla bontà.
Io devo
trovare la via
per tornare ai miei luoghi
tra le fiamme che danzano
è quella la mia dimora
qua io mi sento spaesato
in balìa di odio e dolore
e quando la gente muore
spesso non c’è una ragione.
Travolto dal grande tormento
io impreco all’umanità
sia maledetto il mio esilio
...questo non è l’inferno
N° 2021 - 21 marzo 2012
Il Custode
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