svanì nell’aria, la ragione
e l’uomo guardava la donna
e la donna cercava la vita
ma la vita era là che fuggiva
terrorizzata da quella follia.
Lampi e dopo
saette violente
dentro quella mente alienata
colpivano ogni volta zone diverse
e l’impatto era insopportabile
procurava sempre lo stesso dolore
era il ricordo ed era il rimpianto
probabilmente un odio arrogante
che pareva non volesse scemare.
E la donna
cercava la vita
ma la vita incespicava e cadeva
le parole, oramai prosciugate
erano spettro di antiche menzogne
oltre il canale, i campi e le cicale
a celebrare l’autunno nascente.
E l’uomo
guardava la donna
aveva l’aspetto di un amore distante
ed il frastuono del proprio cuore
era valanga che precipita a valle
dove travolge abeti e scoiattoli
e quando si cheta profuma d’addio.
Frammenti di
insistente rimorso
dentro quella mente stordita
disseminati lungo il sentiero
che conduceva alla sua anima
e lui vide lei sempre bellissima
le voltò le spalle e se ne andò
non meritava nemmeno la morte
sicché quella volta la risparmiò.
N° 2643 - 18 settembre 2013
Il Custode
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