supplicò il condannato
mentre diretto al patibolo
spendeva gli ultimi passi.
<<…Fa’ che sia il tuo amore
l’illusione più grande
che io debba millantare
tra gli anfratti degli inferi>>.
<<Io non posso…>>
eppure lei non lo disse
quello non fu che un pensiero
una eco nella sua mente.
<<…Davvero non posso amarti
poiché il mio cuore è promesso
questa è la sola ragione
per la quale affronti la morte>>.
<<Così sia…>>
ed egli annusò l’aria
che profumava di primavera
e di fiori mortificati.
<<…Morire è la ricompensa
pretesa dalla mia anima
chi ti è promesso non può
averti quanto vorrebbe>>.
<<Io sono colpevole…>>
lei lo gridò nella piazza
ed il boia ebbe un rimorso
ma non fermò l’impiccagione.
<<…Ed ho mentito al mondo
io ho finto di non volerti
purtroppo questo non è bastato
per riuscire a salvarti la vita>>.
N° 2577 - 18 luglio 2013
Il Custode
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