L’abbiamo
presa, alla fine
quella maledetta collina
nella foschia di un’aurora
di fumo e lezzo di morte
tra crateri e buche profonde
colme di rubini e di cenere
che non si poteva distinguere
se fossero membra o arbusti.
I viet
arrostiti dal napalm
a concimare il terreno
vite e sogni disseminati
lungo la valle di A Shau
sotto quel cielo di polvere
come se fosse l’inferno
tra pozze di gelide lacrime
sparse sulla scarpata.
Ma infine, raggiunta
la cima
potemmo guardare in silenzio
ciò che lasciammo alle spalle
cadaveri e rabbia e dolore
che forse non valse la pena
produrre quella carneficina
ma l’abbiamo presa, alla fine
quella fottuta collina.
N° 1917 - 12 gennaio 2012
Il Custode
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