Il tuo
lamento, banshee
come un artiglio affilato
scava e lacera l’anima
mi scuote dal mio torpore
ed io comprendo di amarti
sebbene non lo sappia dire.
Hai occhi di
dardi infuocati
sicché brucia la tua foresta
io tento di piangere lacrime
che siano in grado di spengere
quel dolore fatto di fiamma
che toglie la vita ai tuoi sogni.
Tu sei
talmente bella, banshee
come la notte di luna piena
ed i pipistrelli sulla mia mano
giungono giusto per raccontare
quel tuo viso di gotico incantesimo
che io ho gettato nell’incubo.
ho sete di te e dei tuoi seni
il nettare scende giù dai capezzoli
fino a riempire la mia ampolla
latte dolcissimo di ottima annata
che io sorseggio avidamente.
Tra i cespugli
di bacche, banshee
dentro il vento irlandese
adesso cresce come tempesta
il tuo desiderio di affetto
ed io, quasi fossi alchimista
lo impasto e ne faccio pozione.
Ed intanto
attendo la nenia
che dondola dalla tua voce
e nascosto nei tuoi capelli
io navigo le profonde tenebre
frattanto che compongo parole
con le quali impedirti di morire.
N° 2271 - 13 ottobre 2012
Il Custode
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