SALEM

Sono qui e dimoro in te

unico sogno intransigente

tu, spettacolo e tragedia

creati da una lacrima

giunto ad offrirti di me

il mio cuore tumefatto

ed il patetico amore

impiccato ad una stella.

Sono nato per descriverti

tu, gelosia della solitudine

artigli verso ogni sospiro

che sospira al mio volto

e le ferite dei tuoi polsi

hanno un sapore antico

che mi basta un solo istante

per sentirlo sulla pelle.

Sono fiamma di candela

in balìa della tua voce

decidi tu col tuo respiro

i frammenti che ho da vivere

soffio di violenta rabbia

ed io svanisco nell’oblio

oppure bacio di passione

ed il mio fuoco si fa incendio.

Sono servo e penitente

dove il buio è più profondo

il profumo del tuo seno

è la traccia da seguire

fino a giungere al tuo viso

e baciarlo ed abbracciarti

e fermarmi sulle tue labbra

solo per chiederti perdono.

 N° 1899 - 17 dicembre 2011

                                                       Il Custode