Ed i lamenti si levarono altissimi
strazianti e contagiosi
tra le vette di candida neve
tra le colline carezzate dal
sole
e le miniere dell’isola che
non c’è
trascinati da un vento
mortificato
diretto al villaggio dei
bimbi sperduti
per un annuncio che non
voleva dare.
Adagiato sopra un tappeto di fiori
sotto lo sguardo affranto
degli abeti
il corpo di Wendy sembrava
dormisse
vegliato con cura dalle
marmotte
ed i cerbiatti accorsi
increduli
si illudevano con
incosciente insistenza
di poter pettinare i suoi
capelli dorati
e baciare le sue guance di
ciliegia.
Il capitano storpio era tornato alla nave
a dividere la cabina con la
solitudine
persino la sua ciurma lo
aveva abiurato
biasimandolo con profonda
vergogna
poiché mai avrebbero potuto
perdonare
la deplorevole morte di
quella anima giovane
ed abbandonarono il vascello
scortati dal lugubre canto
delle sirene.
Ma l’ira di Peter divenne apocalittica
quando volò alla ricerca di
Uncino
che non appena lo vide
approdare al veliero
capì che la sua vita era
giunta al crepuscolo
e si rassegnò ad inabissarsi
nell’oceano
dove lo attendevano le fauci
del coccodrillo
e fu allora che Peter Pan,
l’eterno bambino
decise di non diventare mai
un uomo.
N° 1027 - 31 marzo 2008
Il Custode
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