Sono nato qui
all’alba di una tempesta
In una notte plumbea
con la fragranza di salsedine
che bruciava nelle narici
dopo, come tela di raso
copriva l’intera mia pelle.
Tra le silenti
tenebre
ho imparato il sospiro
di stelle indisciplinate
e la luna pareva severa
ma nascosta dietro le nuvole
svelava il suo sorriso
e lo donava all’oceano.
Poi arrivò
l’uragano
il tumulto dentro il cuore
che somigliava al tuo volto
ed in bilico sopra gli scogli
tracciavo le costellazioni
con funi luminose e robuste
per attraversare il mare.
La mia ombra
restò immobile
sotto la fiamma del faro
ed i gabbiani imprecavano
le sirene tessevano canti
ed io osservavo la sabbia
il nome di ogni granello
come punte di spillo negli occhi.
E sono rimasto
qui
al tramonto del maestrale
sotto una notte insolente
con una sola conchiglia
simile al tuo ritratto
e la fragranza di salsedine
che brucia quanto le lacrime.
N° 1856 - 12 agosto 2011
Il Custode
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