Dalle correnti
di aria
fino alla brezza marina
qualunque cosa io veda
è disegnata a matita
la stessa che tu adoperi
per delineare i tuoi occhi.
E scendono
stelle cadenti
come coriandoli e lacrime
le trovo nelle mie tasche
e sulle sponde del lago
ma tu sei dentro la notte
come la luna maestosa.
Ti vedo quasi
a sfiorarti
sei un consistente miraggio
ed io mi abbevero all’oasi
dei tuoi afrodisiaci capezzoli
e nelle grotte preistoriche
trascrivo a sangue il tuo nome.
Precipitano
foglie morenti
dentro il vortice dei tuoi baci
tanto che cantò, la diva
l’ira della mia gelosia
bramoso d’avere le tue labbra
solo in balìa delle mie.
Come fossi un
capo tribù
io siedo al fuoco e racconto
il solco della tua bellezza
la tua strabiliante importanza
e adesso tramando ai posteri
quale e quanto amore tu sei.
N° 2340 - 8 dicembre 2012
Il Custode
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