Nel cielo c’è
un disegno
fatto di tenebra e matita
l’immagine di un mondo
dove Elbereth ha il regno
e raccontano le fate
che è nata da un sospiro
di un astro che si sporse
e cadde in fondo al lago.
Cullata da
lucci ed onde
conquistati dal suo viso
lei, Regina di stelle ed elfi
sempre in gioco con la luna
raccoglie ghiande e foglie
da lanciare sopra i folletti
però per la sua bellezza
le perdonano i dispetti.
Dentro la
foresta oscura
lei seduta tra le fronde
divide pane e cioccolata
con i gufi senza tetto
filtra una luce fioca
le si stampa sulla fronte
il sapore e la sua forma
sono il bacio di un poeta.
C’è un bruco
che si arrampica
sul sentiero delle spalle
ha dei segreti da svelare
li bisbiglia al suo orecchio
però il ragno nella tela
che non è molto loquace
trova doni e poi rammendi
per il sorriso di Elbereth.
Cortei di
lucciole e falene
proprio al centro della notte
sono una grande orchestra
che si prepara ad un concerto
gli spartiti sopra i leggii
per rammentare ogni nota
il pipistrello è il direttore
e dirige medioevali suoni.
Adesso
Elbereth è stanca
gli occhi si fanno luccicanti
lei sbadiglia il suo sonno
il suo bisogno di sognare
ed infine si addormenta
nel suo letto di orchidee
mentre soffia lieve il vento
come dolce ninna nanna.
N° 2137 - 23 giugno 2012
Il Custode
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