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mercoledì 30 ottobre 2013

CANTAMI, O DIVA

Cantami, o diva
gli ultimi giorni di Troia
conquistata con l’inganno
cancellata con il fuoco
e narrami dei suoi figli trucidati
in quei tristi giorni in cui
la pietà era merce rara.

Cantami la rabbia di Achille
mentre vegliava le spoglie mortali
del giovane ed ambizioso Patroclo
perito nel volerlo emulare
quando molto ancora egli
avrebbe dovuto imparare
prima di diventare immortale.

Cantami, o diva
l’onore tradito di Menelao
allorché Elena venne rapita
l’ipocrisia di addurlo a pretesto
per scatenare dieci anni di guerra
e sommare un’altra conquista
alla sua brama di potere.

Cantami il dolore di Priamo
sopra i bastioni della città
ad osservare Ettore morire
vedere fare scempio del suo corpo
ed alfine doversi umiliare
ad implorare il carnefice del figlio
per ottenerne indietro i resti.

Cantami, o diva
la mortificazione di Cassandra
e la confusione nel suo cuore
per avere avuto la giusta visione
la stessa alla quale nessuno
aveva mai voluto dare credito
pagandone cara la colpa.

Cantami il viaggio di Ulisse
alla ricerca di Itaca
tra mille insidiosi perigli
la crudeltà di Polifemo
la bellezza della maga Circe
la voce suadente delle sirene
l’equipaggio perduto tra Scilla e Cariddi.

Cantami, o diva
cantami infine la fuga di Enea
ed il suo pesante fardello
nel dover ricostruire un popolo
mentre lanciava un ultimo sguardo
e singhiozzava le sue lacrime
in direzione della perduta patria.

  N° 999 - 10 marzo 2008

                                                  Il Custode

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