Dammi la tua
mano
amore acerbo e innocente
e seguimi al castello
al tetro splendore
della mia stanza
dove ho pronti per te
giocattoli e dolciumi
per plagiare la tua mente
darti la bieca illusione
di sentirti al sicuro
per poi leggere il sorriso
nei tuoi occhi luminosi.
Non avere
paura
bambina ingenua e bellissima
e sali sulla mia carrozza
per un giro di giostra
verso il tuo crepuscolo
e ti chiederò come pegno
i tuoi baci e le tue urla
echi di strazianti lamenti
capaci di eccitarmi ancora
che volano e rimbalzano
contro il cielo uggioso
che piange il tuo destino.
Accetta le mie
carezze
creatura indifesa e pura
e poggia la tua fragilità
sul mio letto e il mio corpo
e vedrai che sarò gentile
mentre abuserò di te
del tuo pube glabro
e se tu ne morirai
riposerai nel mio giardino
con le altre bambole di carne
che ho adoperato e rotto
prima di incontrare te.
N° 1426 - 23 gennaio 2009
Il Custode
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