Ho creduto in
te
fino a quasi impararti
sicché scrissi il tuo nome
sulle pareti dell’anima
io ho usato un inchiostro
che pareva fosse indelebile
ma svanì oltre il cielo
al primo colpo di tosse.
Collezionavo
fiammiferi
disposti sopra la sabbia
e davo loro la forma
del tuo viso bellissimo
però ho avuto un pensiero
una scintilla improvvisa
lo zolfo così prese fuoco
bruciando tutto il tuo amore.
Sull’altalena
del vento
giocavano giovani nuvole
è là che ti vidi cadere
e pensavo tu ti fermassi
ma l’intransigente passione
con cui inseguivi le tenebre
ti fece precipitare
nel nucleo della voragine.
Adesso, con le
mie lacrime
io costruisco castelli
fragili e simili all’onda
che impatta sopra le coste
avrò rimpianti da vendere
giù, al mercatino dei folli
dove si acquistano sogni
che sono soltanto menzogne.
N° 2384 - 23 gennaio 2013
Il Custode
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