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venerdì 18 ottobre 2013

DAL PROFONDO

Adesso ripenso il tuo viso
e vedo la luna guardarti
posare i suoi docili raggi
sulla tua bellezza improvvisa
però io ne sono geloso
ma chi non vorrebbe adularti?

Fin dal profondo del cuore
ricamo il mio sogno maestoso
lo richiudo in un fazzoletto
da offrirti quale mio pegno
e dimoro dentro il tuo sguardo
nei tuoi occhi scuri ed intensi.

Rimani tra le mie mani
come la vita che scorre
io ti sento e non lo credo
allora domando a chiunque
ai gabbiani sopra le onde
alla risacca verso gli scogli.

E come se fosse uno scrigno
io chiudo l’anima a chiave
è là che tu ti nascondi
è là che io voglio tenerti
sarò prigioniero appagato
inebriato della tua prigionia.

Sul fondo della voragine
una luce sfida le tenebre
rischiara quanto l’unico bacio
inseguito dalle mie labbra
alle quali io appoggio le dita
per nutrirmi del tuo sapore.

E forse io dovrei frenare
questo immenso bisogno di te
ma tanto varrebbe morire
e rinascere del tuo sorriso
per sussurrare e giurarti
il mio amore non ha una fine.

  N° 2426 - 4 marzo 2013

                                                Il Custode

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