la tua passione calda
che penetra le mie vene
e mi percorre il sangue
fonte di libido immensa
che si spenge sul tuo corpo
pallido come fosse la morte.
E rimango estasiato
davanti alla tua bellezza
di antico mistero gotico
ed atmosfera tenebrosa
nutrendomi dello sguardo
che schizza dai tuoi occhi
di notturno stridere d’ali.
E perseguo ad adorarti
come idolo di arcaica
lussuria
smarrito tra il manto oscuro
dei tuoi capelli afrodisiaci
neri come il male agognato
capricciosi come il tuo
cuore
In un’ampolla di magico
filtro.
Ma io morirò di te
quale sacrificio sublime
per immolare il mio destino
nel tuo sorriso audace
di tetro, crepuscolare
splendore
comunque grato per averti
avuta
per pochi inappagabili
istanti.
Allora non avrò alcun timore
di affrontare gli inferi
né soddisfazione inebriante
di raggiungere il paradiso
poiché sono dentro il tuo
bacio
che mi conduce in un lampo
sopra il sentiero della beatitudine.
N° 1122 - 13 giugno 2008
Il Custode
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