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sabato 19 ottobre 2013

GINEVRA E LANCILLOTTO

Amami ancora, Ginevra
ed inebria la mia esistenza
con la bellezza del tuo viso
e la tua fragile paura
davanti all’ira del nostro Re
quando saprà di questo amore.

Seguimi nel mio viaggio, Ginevra
lontano dalle mura di Camelot
oltre le montagne e le colline
dove i baci che mi ardono il cuore
non saranno più frutto di biasimo
né la follia del tradimento.

Donami il tuo corpo, Ginevra
ch’io possa carezzare i tuoi seni
di carezze che non siano rubate
e sfiorare le tue gote di ovatta
sopra il manto di un prato fiorito
alla luce di una pallida luna.

Prenditi cura di me, Ginevra
della mia carne troppo debole
che freme davanti ai tuoi occhi
fragile sotto questa armatura
che mi protegge dalle spade nemiche
ma non sa fermare la nostra passione.

Amami per sempre, Ginevra
come io fossi l’ultimo cavaliere
e tu fossi la sola Regina
da condurre al mio castello
dove ti amerò per tutti i giorni
ed ogni giorno avrò cura di te.

  N° 1052 - 19 aprile 2008

                                                  Il Custode

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