Hai raccolto la mia lampada
prigioniera della sabbia
col tuo sorriso di stella
riflesso dalle gemme ed i
rubini
ma quando tu l’hai
strofinata
io non ne volevo uscire
perché la tua bellezza
folgorante
mi avrebbe fatto scoppiare
il cuore.
E tu non hai avuto pietà
tra l’avidità dei tuoi
pensieri
dunque, adesso ti sono
dinnanzi
bicipiti torniti ed anima
debole
in attesa di tutti i tuoi
sogni
e già lo so che non sogni me
ma conosco il mio destino
e non lo posso contrastare.
Tu proprio non ti accorgi
dei miei occhi di folle
passione
così mi elenchi i tuoi
desideri
pragmatica e gelidamente
insensibile
ma io li esaudirò tutti
perché è questa la sola
ragione
per la quale io esisto
per la quale io ti amo.
Ma sono confuso e disperato
davanti alla gioia che
esprimi
adesso che hai ciò che
volevi
perché so che la tua
vittoria
coincide con la mia
sconfitta
ed ora che non ti servo più
io ritorno nella mia lampada
a piangere per il tuo amore.
N° 1313 - 29 ottobre 2008
Il Custode
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