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lunedì 21 ottobre 2013

VELENO DI RAGNO

Sopra la tua tela...
io mi agito ed impreco
dalla tua tela
il mio sguardo si perde
contro un muro di tenebra
da cui arriva l’odore
che emana la mia paura.

Adesso ti ascolto
il tuo respiro ansima
dentro il buio profondo
è brezza che scende gelida
in cerca della mia pelle
graffio che lascia solchi
che non potranno guarire.

D’improvviso taccio
perché so che ogni lamento
è per te melodia
e mentre vibra la ragnatela
io so che tu stai arrivando
e seppure resto in silenzio
tu oramai mi hai trovato.

Tu sei sopra di me
e le tue viscide zampe
mi impediscono la fuga
occhi di vetro scheggiato
si perdono dentro i miei occhi
mentre la tua lingua scende
come carezza di inferno.

Una sola lacrima
prodotta dalla mia rabbia
per averti amata davvero
e adesso tacito il cuore
mentre tu affondi il colpo
dolore breve ed intenso
e finalmente la morte…

  N° 1990 - 1 marzo 2012

                                                Il Custode

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