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giovedì 24 ottobre 2013

PARLANDO DI S

Brucio sulle tue labbra
affondo nella tua pelle
tu amami come si ama
una vita che è mite
ed io avrò nuovi passi
e non mi volterò indietro.

Un neo nella mia anima
fonte di tumore benigno
che se mai ti estirpassi
sarei destinato a morire
spilli infilzati al mio cuore
supplizio che è interminabile.

L’indefinito tuo viso
è bello quanto io ricordo
quanto l’amore precipitato
dalla mia tasca bucata
io ripercorro il sentiero
ma trovo soltanto rimpianto.

Certo che sono stato folle
come chi beve per rabbia
avevo il destino ai miei piedi
e maldestro, l’ho calpestato
il grido straziante nel cielo
è quello del mio rammarico.

Ma ti ascolto come chi sogna
un bimbo davanti ad una fiaba
vedo le fiamme del drago
illuminare il tuo sguardo
però il tuo bacio è sublime
il marchio con cui ti appartengo.

Tu, simile a stella nel cosmo
lasci una scia nelle tenebre
nata da una notte di streghe
hai scagliato il tuo sortilegio
ed io, ritto sopra il tuo muso
mi impiglio tra le tue vibrisse.

Parlando e poi raccontandoti
io quasi esprimo un sorriso
e ti amo come si ama
la vita che sta sfuggendo
che se una me ne avanzasse
la dedicherei a te soltanto.

  N° 2222 - 4 settembre 2012

                                                       Il Custode
  

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