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martedì 22 ottobre 2013

BAMBINO MIO

Parlami, bambino mio
parla di ciò che vuoi
ma spezza questo silenzio assordante
che mi trafigge il cuore
e inaridisce l'anima.

Insegnami, bambino mio
che il dolore
prima o poi si attenua
non svanisce
però si attenua.

...Ed invece, il dolore
è sempre talmente vivo...

Bambino mio
che strazio questi due anni
interminabili come l'angoscia
desolanti quanto l'universo
perché non servono più le parole
da quando non mi parli più.

Non serve sapere
che avrei fatto di tutto
pur di non farti andare via.

...Avrei valicato montagne invalicabili
sarei sprofondato in oceani senza fondo...

E volevo riemergere con te
con te per sempre
lontano dagli ospedali
dai macchinari staccati
di quando la vita non c'è più.

...La tua vita non c'è più
e certo non c'è la mia...

Allora sorridimi, bambino mio
come fosse stato solo un sogno
di quando giocavo
a ridarti la vita
...e stavolta non ci sono riuscito.

Baciami, bambino mio
che voglio sentire i tuoi baci
a coprire questa sofferenza atroce
perché coloro che affermano
che il tempo guarisce il dolore
sono ipocriti
oppure non hanno sofferto mai.

Parlami, bambino mio
non importa da dove
ma fammi sentire la tua voce
lascia che ti esprima il mio amore
perché non amerò più nessuno
tanto quanto ho amato te.

...Non ci sarà più nessuno d'amare
o per il quale soffrire
nessun altro dopo di te, Manuel
perché la mia intera vita
il mio amore
e le mie emozioni
le hai portate via con te
per sempre...

  N° 920 - 13 luglio 1995

                                        Il Custode

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